Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

VODIM

Risultati per: con

Numero di risultati: 106 in 3 pagine

  • Pagina 1 di 3

Manuale Seicento-Settecento

259961
Argan, Giulio 50 occorrenze

Manuale Seicento-Settecento

Già sul finire del Cinquecento si comincia a sentire che il formalismo manieristico, con la sua dialettica di regola e capriccio o di astratta

Manuale Seicento-Settecento

Rettorica di Aristotele, e nel De oratore di Cicerone, che ne dipende. Vi sono vari modi di persuadere: presentando la prova, dimostrando con argomenti

Pagina 144

Manuale Seicento-Settecento

L’immaginazione è superamento del limite: senza l’immaginazione tutto è piccolo, chiuso, fermo, incolore; con l’immaginazione tutto è vasto, aperto

Pagina 144

Manuale Seicento-Settecento

Con Agostino, Annibale si accosta al Correggio e ai veneti. Se nella Comunione di San Girolamo Agostino fa opera di analisi, nella madonna di San

Pagina 147

Manuale Seicento-Settecento

(Vocazione e Martirio di San Matteo, 1599-1600; San Matteo con l’angelo, 1599 e 1602) e nei due quadri della cappella Cerasi in Santa Maria del Popolo

Pagina 151

Manuale Seicento-Settecento

La religiosità del Caravaggio è in rapporto con le più schiette correnti religiose del tempo. Di fronte alla minaccia dell’eresia, v’era chi

Pagina 153

Manuale Seicento-Settecento

fissati con una oggettività fredda, spietata. Nessuna partecipazione o interpretazione: la verità dell’oggetto emerge proprio per l’assenza, la scomparsa

Pagina 153

Manuale Seicento-Settecento

è raffigurata, osserva il Bellori, come una «donna morta gonfia», un’annegata ripescata e deposta su una lettiga, con accanto una ragazza (Maddalena

Pagina 153

Manuale Seicento-Settecento

chiaro dal fondo scuro, tenta, in un clima ormai mutato, con l’Allegoria di Roma, eseguita per il cardinale Francesco Barberini nel 1628, l’arduo

Pagina 157

Manuale Seicento-Settecento

), è a Roma, dopo un breve soggiorno veneziano, dal 1600 fino alla morte; si dedica esclusivamente, con fare lento e meditato, a piccoli, preziosi

Pagina 157

Manuale Seicento-Settecento

paesistica pura (o con minimi pretesti, come nei rami di Capodimonte, di racconti mitologici). Importanti sono anche i rapporti del Saraceni con i

Pagina 158

Manuale Seicento-Settecento

tempi dell’attività napoletana del maestro. La nota personale, nella lirica pittorica di Artemisia, è l’ambigua, cupa bellezza che s'accompagna, «con

Pagina 158

Manuale Seicento-Settecento

quadro sacro a episodio di vita quotidiana, ma vissuto con un fervore interno che si esprime nella luce irradiata dall’impasto pittorico animato dal

Pagina 159

Manuale Seicento-Settecento

L’orizzonte della cultura ufficiale romana, che col Domenichino andava sempre più restringendosi a un accademismo neoraffaellesco, si riapre con l

Pagina 161

Manuale Seicento-Settecento

stesso complesso. l lavori per San Pietro si succedono per più di quarant’anni senza un programma, ma con una coerenza perfetta: come un’idea che vada via

Pagina 165

Manuale Seicento-Settecento

quattro pilastri, con due ordini di nicchie. ln quelle in basso, più profonde, Bernini colloca quattro statue gigantesche; ne esegue l una lui stesso

Pagina 165

Manuale Seicento-Settecento

Le navate, con la loro corsa prospettico-luministica, raccordano lo spazio esterno, aperto, con la zona piena di luce alta e costante, quasi astratta

Pagina 166

Manuale Seicento-Settecento

Benché in San Pietro non possa fare a meno di misurarsi con Michelangiolo, la radice dell’architettura del Bernini è soprattutto bramantesca: lo

Pagina 167

Manuale Seicento-Settecento

, restauri. Bernini vorrebbe poter modellare tutta la città con le sue mani, come fosse un’immensa scultura. Le chiese progettate nella sua maturità

Pagina 168

Manuale Seicento-Settecento

dipendenze, ma con una qualche autonomia, in San Pietro e in palazzo Barberini. La prima opera interamente sua è il piccolo chiostro nel convento di San

Pagina 170

Manuale Seicento-Settecento

luce sempre diversa. Al nicchione del secondo ordine, ricavato a sguscio con la falsa prospettiva del catino, fa contrasto nel primo il volume

Pagina 171

Manuale Seicento-Settecento

Non dissimile dalla soluzione luministica in chiaro della basilica lateranense, è quella dell’esterno di Sant’Agnese in piazza Navona (1652-57): con

Pagina 172

Manuale Seicento-Settecento

trova alle prese con un grande spazio, di cui non può mutare né le misure né il perimetro. Chiude le antiche mura come in una teca, sfrutta tutta la

Pagina 172

Manuale Seicento-Settecento

l'opposto di quello che aveva fatto il Bernini poco più avanti, nella stessa via, con la chiesa di Sant’Andrea. La piccola facciata, con la sua triplice

Pagina 173

Manuale Seicento-Settecento

costruisce con quel che di meglio ha in sé, non importa se nella sua cultura o nella sua fantasia; e che esprime soltanto questa difficile scelta del

Pagina 173

Manuale Seicento-Settecento

con cui trasforma in luce spirituale, quasi d’emanazione divina, la luce naturale che la colpisce.

Pagina 173

Manuale Seicento-Settecento

Si osservi il modo con cui i contrafforti laterali si attaccano alla superficie curva formando due incavi profondi: si ha una successione di spigoli

Pagina 176

Manuale Seicento-Settecento

molto stimasse il Cortona: Sant’Andrea al Quirinale, col corpo convesso che fa parte del prospetto, con le due bassi ali ad esedra, con il pronao

Pagina 176

Manuale Seicento-Settecento

Con il Baldacchino di San Pietro (1624-33), il chiostro di San Carlo alle Quattro Fontane (1634-37) e il soffitto barberiniano (1633-39), sono già

Pagina 177

Manuale Seicento-Settecento

universali: con Urbano VIII prima, poi con Innocenzo X e Alessandro VII, a Roma si elabora il concetto (e non la forma) della città capitale. Da Roma si

Pagina 178

Manuale Seicento-Settecento

sospeso, sulle cui pieghe diritte trascorra, con lievi variazioni, la luce.

Pagina 178

Manuale Seicento-Settecento

All'estremo opposto di questa pittura, che sostiene la visione 'ascetica con le regole della matematica, v’è la pittura di costume o di scene di vita

Pagina 182

Manuale Seicento-Settecento

figura di pittore, di uomo di teatro e di poeta, autore di sette Satire in cui se la prende con i costumi del suo tempo ed anche con la pittura

Pagina 186

Manuale Seicento-Settecento

ammirazione non è il fatto rappresentato e neppure il modo con cui è rappresentato, ma la fattura brillante, la tecnica prodigiosa: come un discorso di

Pagina 186

Manuale Seicento-Settecento

a costruire la progettata chiesa per gli Oratoriani. Non meraviglia dunque che, per riprendere il discorso interrotto con la partenza del Cortona

Pagina 187

Manuale Seicento-Settecento

«genere» in densa poesia, consonante con quella del Poussin e del Testa, da lui conosciuti a Roma tra il 1634 e il 1645. Una ricerca, quella del

Pagina 188

Manuale Seicento-Settecento

struttura luministica di lontana derivazione caravaggesca per impreziosire con il tocco brillante, con la pennellata fluente, i riflessi sulle stoffe

Pagina 189

Manuale Seicento-Settecento

per il rito: al primo da forma rotonda con un giro di pilastri che regge la cupola, al secondo forma oblunga, con una cupoletta al centro e due absidi

Pagina 190

Manuale Seicento-Settecento

Per la prima volta l’artista concentra a tal punto l'attenzione sulle cose da identificarsi con esse; il loro «vero» significato è il mio «vero

Pagina 192

Manuale Seicento-Settecento

nature morte, anzi quasi soltanto strumenti musicali: con un'esattezza lucida che raggiunge, insieme, l’inganno ottico e l’astrazione metafisica. Poco si

Pagina 192

Manuale Seicento-Settecento

Inghilterra col Richardson, il Webb, i teorici del «pittoresco» e poi del «sublime», nonché con gli scritti di artisti quali Hogarth, Reynolds

Pagina 208

Manuale Seicento-Settecento

(1718), nel mezzo di una piazza, imita Versailles. La fronte guariniana di palazzo Carignano pareva una pergamena srotolata con su scritto, a caratteri

Pagina 209

Manuale Seicento-Settecento

laterali la prima, tutta in altezza la seconda, con valichi tra arco e arco, quasi fosse una chiesa gotica rivestita di forme «rococò». Lo spazio non è

Pagina 210

Manuale Seicento-Settecento

pittoresco del folclore. Il ritrovo preferito è la piazza di Spagna con le vie adiacenti: ci sono gli alberghi, gli studi degli artisti, le botteghe degli

Pagina 210

Manuale Seicento-Settecento

circa-1771). Davanti all'orgogliosa facciata di Sant’Ignazio, la seconda chiesa dei Gesuiti, il Raguzzini dispose con garbo, seguendo un bel gioco di

Pagina 211

Manuale Seicento-Settecento

(1741) con quella, che la precede di cinque anni, di San Giovanni. Per la sua formazione, tardivamente manieristica, il Fuga evita i grandi effetti

Pagina 211

Manuale Seicento-Settecento

(1691-1737), che a Londra era stato in rapporto con la corrente classicistica, tendenzialmente palladiana, di Christopher Wren. Nella facciata di San

Pagina 211

Manuale Seicento-Settecento

variamente sulla percezione, ma la forza con cui la forma si dà o s’impone, senza variazione possibile, alla percezione. La forma della cosa reale così poco

Pagina 239

Manuale Seicento-Settecento

Canova la conoscesse (benché a Roma fosse in contatto con persone che certo la conoscevano, per esempio il Fussli), sta di fatto che sente e sentirà

Pagina 240

Manuale Seicento-Settecento

’antichità come drammaticità: un’idea cara al Fussli), si sono placate ormai in quella «giusta distanza» che permette di vederle con assoluta chiarezza.

Pagina 241

Cerca

Modifica ricerca